Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/242

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come sono le scarpe di quella, che si fa acconciare il capo nel primo quadro. La donna, che le sta incontro, suona colla sinistra la lira alta quattro once e mezza, e tiene nella sinistra lo strumento da accordare le corde, fatto con due uncini1, conforme si vede più chiaro in uno di bronzo nel museo. La lira ha sette bischeri2, e in conseguenza altrettante corde. In mezzo a queste due figure siede un tibicine, che suona due tibie pari, o diritte tutte due, imboccate per mezzo d’una benda chiamata στόμιον, colla quale è legata la bocca, per meglio moderare, e distribuire il fiato3. Queste tibie sono composte di più pezzi, secondo che si vede in tanti pezzi di tibie d’osso nel museo, che sono senza incastro, o intacco, e non potevano unirsi, se non per mezzo d’un’anima di metallo, o forse anche di legno bucato, intorno a cui restavano infilzati i pezzi di tibia: e in fatti in uno di quelli pezzi è rimasto il legno attaccato, e impietrito. Dietro alla prima figura stanno due uomini coronati d’ellera; la figura più in mori delle altre è rivolta in un pallio di colore verdemare. Vi prego di non comunicare quella descrizione, che alle loro Altezze Reali, ec.


A r t i c o l o   VII.


Notizie sulle sculture di bronzo d’Ercolano.


Le figure d’Ercolano in bronzo, e i busti sono parte mediocri, parte cattivi, come le statue imperatorie di grandez-


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  1. Detto dai Greci χορδοτόνον chordotonon. Polluce lib. 4. cap. 9. segm. 62.
  2. Si chiamavano dai Greci κόλλοπες Platone De republ. lib. 7. op. Tom. iI. p. 531. B.: Τοὺς ταῖς χορδαῖς πράγματα παρέχοντας, καὶ βασανίζοντας, ἐπὶ τῶν κολλόπων στρεβλοῦντας. Qui fidibus assidue facessunt negotium, & explorant, claviculos subinde contorquendo, e Polluce loc. cit.
  3. Vedi Tom. I. p. 360., Tom. iI. p. 64., e Bulengero De theatr. lib. 2. cap. 24.