Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/273

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di   W i n k e l m a n n. 255

Spinelli Decano del sacro collegio. Ivi scoprii in una vigna un basso rilievo rotto in due pezzi, e mezzo rinterrato, lungo nove palmi, alto cinque e mezzo, e di un palmo di grossezza. Quello rappresenta un soggetto unico, cioè il riconoscimento della nascita di Teseo in otto figure1. Non occorre esporvi la favola, basterà accennarla. Il padre dell’eroe, di passaggio a Trezene, ingravidò Etra figliuola di quel re; ma dovendo egli tornare ad Atene condusse Etra ad un sasso, sotto cui nascose le scarpe sue insieme con la spada, con ordine, che se essa partorisse un figlio, giunto che forse all’età di discernere, se gli facesse alzare quel sasso, e si mandasse col deposito in Atene, mentre in virtù di quelli contrasegni l’avrebbe riconosciuto per suo figliuolo2. Ne feci subito un disegno, e lo mandai a Roma all’emo mio padrone, per cui l’ottenni poi in regalo dal sig. card. Decano con un altro basso rilievo, che rappresenta un trionfo. Teseo dunque ivi espresso in figura eroica alza il sasso, vi sta appresso la madre sua, e le altre figure sono d’invenzione per arricchire la composizione. Per poco stette, che la mia curiosità non mi costasse la vita. Inoltrandomi scalzo in una grotta piena d’acqua per considerarne la costruzione, e trovando l’acqua arrivarmi al ginocchio, tornai al di fuori spogliandomi affatto. M’incamminai di bel nuovo all’impresa; ma arrivato che fui in uno stretto corridore, dove l’acqua era più alta di me, la torcia si smorzò nell’acqua, e a gran pena potei essere ajutato dal ser-


vito-


  1. Dopo esser passato alla villa Albani, fu pubblicato dal nostro Autore nei Monum. ant. ined. n. 96. e spiegato Par. iI. cap. 12, n. 1. pag. 130., ove nota, che questo marmo era già stato pubblicato dal Padre Volpi Vetus Latium profanum, Tom. VI. Tab. XV. alterato a segno da mutarne il vero soggetto, il quale era già stato osservato in due gemme, delle quali parla nella Descript. des pierr. grav. du Cabin. de Stosch, cl. 3. sect. 1. n. 71. pag. 327.: una riportata dal Borioni Collect. antiq. rom. Tab. 55. e ivi illustrata da Venuti; l'altra da Begero Thes. Palatin. pag. 60. che prima era dell’Elettor Palatino, ed ora e del Duca d Orleans. Lo stesso fatto si vede espresso in una moneta d’Atene in bronzo, che ho veduta nel museo Borgiano a Velletri.
  2. Vedi Tom. I. pag. 310. not. a.