Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/345

Da Wikisource.

s u l l e   R o v i n e   d i   R o m a. 327

me di Comodo, il Minervio, o Tempio di Minerva, il Foro di Trajano, e la Colonna, una statua del Tevere, l’Arco di Tito, e Vespasiano, le Terme, e palazzo di Trajano, l’Anfiteatro, le Terme di Costantino, e i due Cavalli di marmo, l’Arco di Settimio Severo, e il vicino Cavallo di Costantino, di cui meglio parleremo appresso, l’Anfiteatro Castrense, il palazzo accanto a s. Croce in Gerusalemme, forse quello di Licinio, come sospetta il Bianchini; il palazzo di Nerone, il palazzo detto di Pilato, la Colonna d’Antonino, l’Obelisco vicino a s. Lorenzo in Lucina, un bagno vicino a s. Silvestro in Capite, l’Arco di Graziano, Valente, e Teodosio, che era vicino alla Mole Adriana, l’Arco del ricordo (arcus recordationis), che il Bianchini crede possa essere l’Arco di Druso; le Terme di Diocleziano, e quelle di Sallustio coll’Obelisco. Del Foro di Trajano ne parla eziandio Paolo Diacono1, vivuto, come già notammo, sul fine del secolo VIII., riferendo la storiella della liberazione dell’anima di Trajano dall’inferno per intercessione di s. Gregorio il Grande, il quale credevasi che se ne movesse a pietà passando una volta per il suo Foro, quod opere mirifico constat esse extructum, che con artifizio maraviglioso costa esser fabbricato, dice Paolo: maniera di parlare, che dee riferirli allo stato, in cui si trovava al suo tempo, almeno di qualche conservazione, che durò non molto appresso, come vedremo.

Continuarono, al dir d’Anastasio, i successori di sant’Adriano a far fussistere almeno le arti col far risarcire altre chiese, ampliarle, e ornarle con colonne prese al solito dalle fabbriche rovinate, e con lavori di marmi, di metalli, e di musaici. Tra quelli s. Leone IV., che fu Papa dall’anno 847. all’anno 855., oltre molti di que’ lavori, amareggiato estremamente, che i Saraceni nel Pontificato del suo


ante-


  1. Vita s. Greg. Magni, cap. 37. oper. s. Greg. Tom. IV. col. 14.