Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/350

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doveano aver acquistate eziandio le fabbriche, e gli altri pubblici monumenti, che gl’imperatori si erano riserbati, come dicemmo; e aveano così ogni ragione di affidare quello, e quell’altro edifizio a qualche ricca, e potente famiglia, o ad altri, che ne avesser cura. E per verità trovasi memoria di fabbriche da essi concedute; come della Colonna di Marc’Aurelio Antonino si ha, che ne fosse confermato il possesso, acquistato in origine non saprei dire se per concessione d’altro Pontefice, ai monaci greci allora di san Silvestro in Capite dal Papa Agapito II., che cominciò a regnare nell’anno 946., con una bolla in data del nono anno del suo Pontificato, indizione 13., conservata nell’archivio di quel monistero, e riportata in parte dal Giacchetti nella Storia di esso, e dell’annessavi chiefa di s. Silvestro1: Item confirmamus columnam major sm unam in integrum, qua dicitur Antonini, cum cella fub se, & terram vacantem in circuitn [no, sicut undlquc a via publica circumfcripta effe vìdetur, sita intra hanc civitatem2. In altra bolla di Lucio II., che governò la chiesa nell’anno 1144., e nel seguente, del qual anno, e dei 31. del mese di gennajo è la bolla, estratta dal Panvinio3 da un codice vaticano, e ripetuta dal


ch.


  1. cap. 11. pag. 64.
  2. È da farsi una riflessione su queste parole. La colonna, che si concede, vien detta d’Antonino semplicemente, come si dice anche dagli antichi, e non per errore, poiché M. Aurelio fu detto pure semplicemente Antonino, e Antonino Pio, come fecero osservare il Vignoli De col. imp. Anton. Pii, c. 7. pag. 120., e il P. Pagi al Baronio Tom. iI. anno 176. n. 1. pag. 286.; benché gli antiquarj sfino al principio di questo secolo per errore abbiano creduto, che quella colonna fosse la stessa, che quella d’Antonino Pio padre di M. Aurelio scoperta sotto il Pontificato di Clemente XI., come già dissi nel Tom. iI. pag. $§.. not. a. Quel che voglio osservare, è che appunto perchè queste due colonne si chiamavano al tempo del Pontefice Agapito II. semplicemente Colonne d’Antonino, quella di M. Aurelio viene distinta dal Papa coll’aggiunto di major, maggiore, ossia più grande, per distinguerla dall’altra, che doveva essere tutta ancora nel suo antico stato, e non interrata, come ne’ secoli appresso: altrimenti non sarebbe stato necessario quell’epiteto; seppure non le si dà per dire una colonna delle più grandi. L’autore dell’Itinerario, che ho citato qui avanti, la nomina Columna Antonini senza verun aggiunto per distinguerla dall’altra, perchè non ve ne era bisogno, atteso che la nomina come esistente per la strada Lateranense, ch’egli faceva, dalla quale era lontana l’altra d’Antonino Pio. Che poi il Papa intenda parlare della Colonna di M. Aurelio, non dell’altra, si rileva dalla cella di essa nominita nelle citate parole, la quale non età nella Colonna d’Antonino Pio, che non era vuota dentro per salirvi sino in cima.
  3. loc. cit. cap. 7.