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gran pigna di metallo, che ammirasi nel giardino interno del Vaticano; mentre Flaminio Vacca scrive1, si trovasse nel fondare la chiesa vecchia della Traspontina, alle radici del Mausoleo d’Adriano2; ed altri credono, che sia la stessa, descritta dal più volte citato Pietro Manlio, le di cui parole recammo altrove, come un ornamento stato ne’ primi tempi sopra la statua di Cibele nel Panteon, ove servisse a gettar acqua sopra un fonte3, trasportata poi nell’atrio della basilica Vaticana. La famosa tavola di bronzo, che contiene il senatusconsulto fatto in favore di Vespasiano, ora conservata parimente nel Campidoglio, o perchè stata sempre in luogo pubblico, o perchè disotterrata in più antichi tempi, fu affissa dietro al coro della basilica Lateranense dal succennato Cola di Rienzo4, come un monumento di storia romana interessante la gloria della città, ch’egli volea far rivivere co’ suoi deboli sforzi.

Famoso più di tutti i monumenti in bronzo, e il più ammirabile, è la grande statua equestre di Marco Aurelio Antonino sulla piazza del Campidoglio. Assai cose ne sono state scritte dagli eruditi, e dagli artisti; ma niuno sinora seppe dirne la vera storia. Dicesi trovata in una vigna a s. Giovanni in Laterano; e che vi fosse da principio si vuol far credere verosimile da monsig. Ciampini5, e da Winkelmann6, col dire che al Laterano era nato Marco Aurelio, e ivi era la sua casa. Si fonda questo errore sulla es-


pres-


  1. loc. cit. num. 61.
  2. L’Aldroandi Statue di Roma, pag. 312. scrive, che si credeva a suo tempo fosse stata per ornamento del mentovato supposto sepolcro di Scipione, insieme alli pavoni anche di bronzo, che ora le si vedono accanto, e con dei delfini, che ora più non vi sono.
  3. Ho recate le di lui parole nel Tom. iI. pag. 44. not. d. Volgarmente si dice anonimo l’autore, e si cita il manoscritto esistente nell’archivio della sagristia Vaticana, come ho detto al luogo citato; ma si confondono le aggiunte fattevi dal canonico anonimo coll’opera del Manlio. Al luogo citato ho mosso qualche dubbio intorno a ciò, che dice il Manlio del gettar acqua; sebbene la pigna debba essere la stessa, che prima stava nel Vaticano. Sara probabilmente una favoletta quella, che abbia servito nel Panteon.
  4. L’autore della di lui vita, lib. 2. cap. 3. presso il Muratori Antiq. med. ævi, Tom. iiI. col. 405. Vedi anche Leopoldo Metastasio nella illustrazione latina, che ha data di questa Tavola, stampata in Roma nel 1757. in 4.
  5. De sacr. ædific. cap. 2.
  6. Vedi qui avanti Tom. iI. pag. 395.