Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/477

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modesti fuerunt, ut quod nunc de more omnes facimus, ut prolata manu dicamus, id tum audacia tribuerint, & verecundati sint. Cujus ego consuetudinis me reipsa magnum vobis argumentum ostensurum arbitror. Satis enim scio, vos omnes trajecisse Salaminem, & Solonis spectasse statuam. Itaque ipsi testari potestis, Solonem in foro Salaminiorum situm esse manu intra vestem condita. Illud est monumentum, Athenienses, & simulacrum gestus Solonis, quonam pacto cum populo Atheniensium sermonem habnerit.

VII. Ercole di Farnese in atto di riposarsi dopo vinto il leon nemeo, appoggiato sulla clava colle spoglie di quella bestia, e con tre pomi nella mano destra, che tiene ripiegata sul dorso, per ragion de’ quali Winkelmann Tom. iI. p. 285. vuol che si riposi dopo l’impresa dell’orto delle Esperidi. Le gambe sono moderne, fatte da Guglielmo della Porta sul modello in terracotta ideato da Michelangelo Buonarruota, e tanto eccellentemente, che trovatesi le antiche nel 1560., ora custodite nelle villa Borghese, Michelangelo fu di parere, che vi si lasciassero le moderne1. Accennai nel Tomo iI. pag. 412. not. b. l’opinione dell’Haym, che vuole trasportata in Roma questa famosa statua dall’imperatore Antonino Caracalla, che la pose nelle sue terme. In una medaglia dei Messenj al tempo di Settimio Severo padre di Caracalla2, e in un medaglione de’ Tralliani3 se ne trova ancora l’immagine, non so se perchè ne avessero qualche copia, o per adulazione a Caracalla. Libanio4 descrive una statua d’Ercole senza dire di qual materia, di qual artefice, e in qual luogo si trovasse, che pare combini a puntino colla nostra. E’ fuor di dubbio. che se ne facessero molte copie, una delle quali un poco alterata sta accanto ad essa nel cortile del palazzo Farnese, una la possiede monsig. Guarnacci a Volterra, di cui parlammo alla pag. 286. not. a., e una piccola in bronzo si ha nella villa Albani. L’artefice di essa Glicone è ignoto nella storia; ma supposto che sia stata trasportata in Roma da Caracalla, non sarà maraviglia, e non potremo ragione-


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  1. Vedi la nota al Nardini lib. 7. cap. 6.
  2. Pellerin Mel. des medaill. Tom. I. pl. t. num. 4.
  3. Mazzoleni Num. ærea max. mod. musæi Pisani, Tom. I. Tab. 39. n. 6.
  4. oper. Tom. iI. pag. 707.