Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/493

Da Wikisource.

d e i   R a m i. 475

pitani, che l’onor de’ Greci sollevarono al maggior punto. Nella Sicilia, e nella Magna Grecia vennero nuove colonie, che fondarono città in breve tempo divenute potentissime. Allora le fscuole dei filosofi piucchè mai fiorirono anche nella Magna Grecia, e alcuni filosofi pitagorici nativi di Posidonia li numera il P. Paoli1: i giuochi olimpici in modo speciale, e gli altri tre poco meno solenni giuochi pitici, nemei, ed istmici tenevano in orgasmo tutta la nazione, e da Posidonia parimente vi si concorreva2: e finalmente, ciò che decide al nostro proposito, allora comparve la turba de’ più grandi artisti, scultori, statuarj, pittori, architetti, e perfino insigni boccalaj, a’ quali dobbiamo la maggior parte dei vasi detti etruschi, fatti in Sicilia, e nella Magna Grecia: furono fatte le più grandiose fabbriche pubbliche d’Atene, delle quali Demostene l’oratore ci assicura3 l’epoca, e gli autori, che le fecero nel corto giro di anni sessantacinque: vale a dire, i mentovati famosi capitani, l’ultimo de’ quali fu Pericle, dopo il qual tempo si pensò colà a fare delle belle fabbriche private, e adornarle con incrostature di marmi, selciar le strade, far delle fontane: fu ornata anche di fabbriche pubbliche, come tempj, teatri, ed altre la Sicilia, ed in particolare Agrigento, di cui parleremo appresso al numero XIX.: fabbriche tutte di pietre grandi, e quadrate, di uno stesso gusto, proporzione presso a poco, e ordine d’architettura, tranne alcune dei tempi di Pericle. A tali fabbriche sono eguali nell’ordine d’architettura, e somigliantissime anche nelle proporzioni, e nella disposizione delle parti esterne, ed interne le nostre fabbriche di Posidonia, e le mura della città fatte ugualmente di pietre quadrate, per un ufo di fabbricare comune a tante nazioni, e alla greca certamente, come delle alte torri de’ Feaci, ed altri edifizj di gran massi ne parla Omero4: delle mura fatte dai Focesi a Tartesso lo ricorda Erodoto5: di pietra era il tempio di Delfo6, opera


O o o 2 d’Aga-


  1. loc. cit. num. 29. pag. 44.
  2. Vedasi il P. Corsini nella serie dei vincitori ai giuochi della Grecia in fine delle dissertazioni agonistiche. Il Padre Paoli loc. cit. num. 33. pag. 47. ricorda Parmenide vincitore nell’olimpiade lxxviii. agli olimpici.
  3. Olynth. 3. oper. pag.38., e de Republ. ord. pag. 127.
  4. Odyss. lib. 6. vers. 263. segg.
  5. lib. 1. cap. 163. pag. 78.
  6. Pausania lib. 10. cap. 5. pag. 811.