Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/51

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sull’Architettura degli Antichi. 33

cate costrutte di pietre a forma di conio. Egli fa dire anche ai suoi abati, che quella ignoranza degli antichi è stata cagione di aver essi dovuto fare gli architravi, che andassero da una colonna all’altra; e che non trovandosi sempre delle pietre di una determinata grandezza erano costretti di accostare d’avantaggio fra loro le colonne: ma tutto quello discorso non è meno falso del precedente; imperocchè agli avanzi d’uno dei più antichi edifizj di Roma, in Campidoglio, che era il soggiorno dei senatori, si vede ancora la parte di sotto dell’architrave, dalla quale pendono le gocce, con otto capitelli dorici: lo spazio, che passa tra due di quelli capitelli prova, che ve ne manca uno; e per quanto si può capire dall’architrave, dovrebbero esservene stati sedici. Questa faccia è fatta di piccole pietre di due palmi in circa per ciascuna, le quali sono tagliate nella maniera stessa, che in simili casi taglierebbonsi oggidì.

§. 23. Le mura di piccole pietre erano comunemente fatte di pezzi di tufo a modo di conio, l’esterna superficie de’ quali era quadrata; o almeno erano ornate, e coperte di tufi così fatti1. Tale qualità di lavoro si chiamava dagli antichi opus reticulatum, vale a dire, opera fatta a modo di rete, per ragione delle commesture delle pietre, la figura delle quali somigliava ad una rete. Coloro, che rappresentano tal sorte di lavoro come fatta di dadi lunghi, o parallelogrammi2, s’ingannano. Vitruvio assicura che quella qua-

Tom. III. E lità


    parlato qui avanti, e ad altri antichi avanzi, È pure di pietre l’arco della porta di Pesto, che fi darà nella Tavola II. in fine di questo Tomo.

  1. Non sempre si facevano di tufo; ma secondo i luoghi anche di peperino, e travertino, come osservò Ciampini Vet. monum. Tom. I. cap. 8.
  2. Alberti Dell’archit. lib. 3. cap. 9. Perrault ha preso da lui ciò che ha detto a questo proposito. [ Alberti non s’inganna altrimenti, essendo ben diverso ciò che scrive, da quello, che intende Winkelmann. Egli in sostanza non dice altro, se non che, il lavoro reticolato degli antichi era sovente interrotto con dei corsi di mattoncini fatti bislunghi, o a parallelogrammi. Ecco le di lui parole: „Io ho avvertito, che gli antichi usarono nelle opere reticolate tirarvi il recinto, che fosse di cinque ordini di mattoncini, o non meno di tre; e che tutti, o almeno un ordine fosse di pietre non più grosse che le altre, ma bene più lunghe, e più larghe„: il che si conferma dalla figura, che ne dà