Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/517

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S’inalza questo tempio sopra quattro gradini, che girano tutto intorno ad esso: sotto di questi quattro gradini vi è un basamento, che si stende per tutto il tempio, ed i gradini; e che dalla parte dell’oriente viene più avanti de’ gradini ventun piede. Bisogna notare, che dalla parte dell’oriente il quarto gradino invece di mantenere la larghezza di quattordici pollici, come ha tutto attorno al tempio, diviene più largo avanti le quattro colonne di mezzo, e viene avanti sette piedi, e due pollici. Vi è ancora un quinto gradino, che viene più avanti del quarto nove piedi, e cinque pollici; e finalmente il basamento viene più avanti del quinto gradino quattro piedi, e sei pollici. Siccome il quinto gradino, ed il basamento sono un poco rovinati nella parte d’avanti, e coperti di terra, io ho sospettato, che nello spazio di quattro piedi e mezzo vi fossero d’avanti quattro scalini, che uniti al quinto gradino salissero all’altezza del basamento, che è di cinque piedi, dieci pollici, e sei linee.

Nel lato destro vi è una piccola scala, che porta parimente all’altezza del basamento.

Si potrebbe congetturare, che questi gradini venissero cosi avanti per dare al sacerdote, e a quei, che l’accompagnavano, un luogo eminente, e comodo per fare i sagrifizj allo scoperto avanti il popolo. Al tempio di Giunone Lucina già citato, dopo i quattro gradini, che girano tutto intorno del tempio, vi è dalla parte dell’oriente uno spiazzo allo stesso piano dell’altezza del basamento, che ha la larghezza del tempio coi gradini, e che viene in avanti quarantadue piedi, e nove pollici. Questo spiazzo è terminato d’avanti da tre gradi di quelli usati negli anfiteatri, che hanno due piedi di larghezza, e sono distanti l’uno dall’altro tre piedi. Siccome dicesi, che questo tempio fosse consagrato a Giunone Lucina, si pretende perciò, che questi gradini servissero per sedere alle donne, e alle giovani, che venivano a pregare la dea.

Gli archi, che sono nei muri laterali, sono stati aperti ne’ tempi posteriori; come può vedersi nella Tavola XIX. lettera G. figura I., che dà la veduta del muro laterale, ed in cui vedesi, che non vi è taglio, che vada al centro


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