Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/525

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anche preso la misura dell’altezza del tempio da una delle due fronti, comprendendovi tutta l’altezza del frontispizio, troveremo, che dovea essere di proporzioni più balle degli otto diametri della colonna, che noi motivammo al luogo citato per una congettura; e probabilmente dovea essere di lei. Nel tempio della Concordia l’architrave non è più grande del fregio, come nei tempj di Posidonia: ma più basso di un’oncia. Non so se anche nel tempio di Giove sarà stato così. Quello, se era fatto in quello che si poteva, ad imitazione del tempio di Giove Olimpico, da cui avea tratto il nome, sarà stato ipetro, o scoperto dentro, come dicemmo pocanzi1 essere stato quello d’Atene, simile forse all’altro Olimpico, e come richiedeva la gran distanza delle fue parti interne. Più altre cose potrebbero dirsi intorno al passo di Diodoro; ma si lasciano ad altro tempo, aspettandosi migliori esami, e ricerche sulle rovine, e sulla pianta dell’edifizio.

XX. Lettera A. In questa, e nella seguente Tavola si danno le figure di tre stufe prese dall’opera dello Schoepflin, della quale si è parlato qui avanti pag. 85. Nella prima segnata qui lettera A al numero I. A si vede la fornace, ossia il luogo, in cui si accendeva il fuoco, per far passare il calore nel sotterraneo, o ipocausto segnato B, circondato da tubi in tre lati nella maniera, che sono indicati in grande al numero III. C Tepidario. D Eleotesio, o stanza per ungersi. E Apoditerio, o stanza da spogliarsi, o piuttosto frigidario. F Passaggio de’ tubi dall’ipocausto al tepidario. G Tubo, o condotto per introdurre l’aria esterna. Il numero II. dà l’elevazione della suddetta pianta. B Calidario, che resta immediatamente sopra l’ipocausto, il di cui pavimento formato di cinque grandi tavolozze di terra cotta, vien retto da quattro fila di pilastri, dell’altezza di due piedi. C Tepidario. D Eleotesio, o stanza per ungerli. F Passaggio de’ tubi del calidario a quelli del tepidario. G Tubo, o condotto da introdurre l’aria esterna mediante una chiave, la quale doveva servire per regolare i gradi del calore del tepidario. Al numero III. si sono fatti alcuni tubi in grande,


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