Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/61

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sull’Architettura degli Antichi. 43

lonna di quel legno al portico di dietro del tempio di Giunone1. La più antica proporzione, o misura dell’altezza delle colonne, era il terzo della larghezza d’un tempio, come Vitruvio2 c'insegna per l’ordine toscano; e come si trova in generale accennato da Plinio3. Questa proporzione non è totalmente d’accordo con quella dei due antichissimi tempj di Pesto, l’altezza de’ quali è un poco maggiore4. Le colonne andavano diminuendo verso la cima, imitando così li tronchi degli alberi. Il gonfiamento, che Vitruvio chiama entasis, e sul quale il diffonde molto5, non si vede in alcuna colonna dei grandi edifizj; ma bensì a qualcuno piccolo, e de’ meno antichi tempi. Bisogna d’altra parte convenire, che quello gonfiamento niente di grazia accresce alle colonne6. Riguardo alle scanalature, già le avevano le colonne più antiche7. I Greci davano a quest’ornamento il nome di ῥάβδωσις κίονος8, ovvero διάξυσμα9.

§. 36. Quando le colonne erano assai grandi, i Greci le facevano di piccoli pezzi di pietre ineguali, come io fo vedere delle colonne del tempio di Giove Olimpico a Girgenti nelle citate mie Osservazioni fu di esso. Nella pretesa villa di Mecenate a Tivoli, le colonne per metà inca-


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  1. id. lib. 5. cap. 16. pag. 417. princip. [Gli antichi tempj dei Greci eraro tutti intieri di legname. Vedi al Capo iI. §. 13.
  2. lib. 4 cap 7.
  3. lib. 16. cap. 23. sect. 56.
  4. Qual sia la diversità, che passa fra li tempj di Pesto, e l'antico etrusco descritto da Vitruvio, potrà vedersi nell’opera più volte lodata del P. Paoli intorno alla antichità di quella città, Dissert. 3. n. 22. segg.
  5. Appena l’accenna nel lib. 2. cap. 2., e lib. 4. cap. 3. Bensì ne dava la figura in fine dell’opera, che poi si è perduta.
  6. Il sig. Piranesi trova l’entasi alla colonna etrusca fra le rovine di un antico tempio in Alba negli Equi al lago Fucino, di cui parla il nostro Autore nel §. dopo il seguente, e ne dà la figura nell’opera Della magnif. de’ Rom. Tav. 31. fig. 6.; e nei quattro pilastri dell’antichissimo sepolcro di C. Poblicio presso il Foro di Marte alle radici del Campidoglio, passato macel de’ corvi, de’ quali da la figura allo stesso luogo fig. 7. Avendola trovata il lodato P. Paoli nelle colonne del terzo edifizio di Pesto, o atrio toscano, nominato qui avanti pag. 4., delle quali diamo la figura nella Tavola IX. in fine di questo Temo, noi ci riserveremo a parlarne meglio nell’indice de’ rami al detto numero.
  7. Le avevano le colonne del palazzo di Salomone, che sono molto più antiche de’ gli edifizj greci. Vedi Regum, lib. 2. cap. 7. vers. 24.
  8. Aristot. Ethic. ad Nicom. lib. 10. c. 3 oper. Tom. iiI. pag. 174.
  9. Diod. lib. 13. §. 82. p. 607. T. I. l. 55.