Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/614

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chiusi, o convertiti in chiese II. 416. seg. non si ha però memoria, che in Roma ne fosse rovinato alcuno III. 278. segg. ma furono convertiti in chiese dai Sommi Pontefici per concessione degl’imperatori 284. segg. in Grecia molti ne rovinarono i Persiani, che non furono più restaurati, e perchè II. 180. Alarico re de’ Goti distrusse quelli, che vi restavano al suo tempo 419.

Tempio, d’Antonino e Faustina con grifoni, e lustri sul fregio III. 99. sue colonne di cipollino II. 394. perchè ora siano guaste III. 360.

— d’Apollo in Delfo, di qual pietra fosse fabbricato II. 11. celebrità, e ricchezze di esso 359. aveva il soffito di cipresso III. 78. due frontispizj uno avanti, e l’altro dietro 93. quantità grande di statue, che vi era dentro II. 359. quante ve ne mandassero i Liparoti I. 151. i sette savj della Grecia vi mandarono una tazza d’oro opera di Batticle II. 168. scudi d’oro appesi al suo fregio fatti colle spoglie dei Persiani dopo la battaglia di Maratona III. 97. dai Romani fu spedito Quinto Fabio Pittore a consultare il suo oracolo dopo la rotta di Canne II. 154 doni mandativi da essi 57. statue erettevi nel vestibolo da Paolo Emilio 161. fu saccheggiato da Silla 298. Nerone fece levarne molte statue 355. Vedi Delfo.

— d’Apollo in Delo, ornato da Antioco IV. re di Siria II. 292.

- d’Apollo a Figalia, suo tetto coperto di lastre di pietre III. 78.

— d’Apollo Ismeno, e iscrizione, che vi era III. 467.

— d’Apollo Palatino fatto da Augusto con marmo bianco di Luna, ora Carrara 237.II. 108. statua del nume, che vi era colla bocca semiaperta I. 370. forse opera di Scopa, della quale si hanno copie II. 199. vi erano quattro bovi, o piuttosto vacche, copie della vacca di Mirone 208.

— d’Apollo Pitio, due II. 360.

— d’Augusto in Atene, sue proporzioni II. 316. III. 51.

— d’Augusto in Cesarea erettogli da Erode, colla di lui statua, e di Roma, e di qual grandezza fossero II. 295.

— d’Augusto e di Roma in Milasso nella Caria, e sua architettura II. 134. 335. III. 99. 215.

— di Cajo e Lucio cesari a Nimes, sua architettura, e iscrizione II. 135.

- di Castore e Polluce a Napoli, e maniera, con cui le colonne reggono l’intavolato III. 61.

— di Cerere nell’antica Capena III. 57.

— di Cerere in Roma, dipinto da Damofilo, e Gorgaso II. 71. 153. 155. queste pitture ne furono poi legate col muro 53. 289. statue di bronzo collocatevi fatte con multe pecuniarie 156.

— della Concordia, così detto, a Girgenti d’ordine dorico, sua epoca III. 121. seg. non vi era anticamente indizio di finestre 71. scalini, che vi sono per salirvi, e da qual parte ivi, 82. non è uno dei primi sforzi della nascente architettura 483. descrizioni di esso 107. segg. 495. segg.

— della Concordia in Roma, dove fosse III. 299. 354. forma delle volute, che vi si vedono 58. restaurato anticamente, e come 399. II. 413. rovinato in parte per farne calce, e quando III. 373.

— di Diana Efesina, fu edificato da varj sovrani, e città nello spazio di 220. anni II. 198. III. 491. bruciato da Erostrato, e quando riedificato II. 198. sue colonne come intagliate ivi, III. 54. architetti, che vi s’impiegarono ivi, tendone, che aveva alla porta tirato dal basso in alto 69. sua edicola ivi, Amazzoni postevi da valenti artisti II. 103.

— di Diana in Tauride, e sua architettura, e metope aperte III. 47. segg.

— di Ercole, così creduto, a Cora, di qual tempo sia III. 51. seg. sue proporzioni, e forma delle sue colonne 50. seg. sua porta rastremata 66. teste di leone scolpite nella cornice 101. fu disegnato da Raffaello d’Urbino 50. Vedi Iscrizioni.

— di Ercole a Tebe ornato con bassirilievi in terra cotta rappresentanti delle forze del nume, opera di Prassitele III. 93.

– di Eretteo, o di Minerva Poliade in Atene, sue volute come fatte III. 58. Cariatidi, che vi reggono un portico accanto 95. rovinato in parte, e quando 11.

— d’Esculapio in Epidauro III. 41. vi si rifugiò Demostene II. 255. Silla lo saccheggiò 298.

— della Fortuna, in Roma, edificato in un anno II. 152.

— della Fortuna equestre, edificato dal console Quinto Fulvio Flacco II. 299.

— della Fortuna virile, creduto, ora di s. Maria Egiziaca III. 101.

— di Giano in Roma, e statua del nume, che vi era dentro in bronzo, fin a qual tempo abbia esistito III. 276.

— di Giove Ammone nella Libia, ove erano pilastri triangolari III. 169.

— di Giove Capitolino in Roma, cominciato da Tarquinio Prisco, e terminato da Tarquinio Superbo 111. 491. se vi lavorassero artisti etruschi, o greci ivi, 182. sua grandezza, e proporzione 40. a tre navate 79. suo soffitto di legno, e quando indorato ivi, edicola, che vi era dentro con quadrighe di metallo indorate sopra 6. 92. quadrighe poste sul frontispizio ivi, II. 151. 157. scudi, o clipei attaccati ad esso ivi, e


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