Pagina:Storia di Milano II.djvu/220

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il giorno de la victoria et ch’hera certifichato che vincerebbono senza alchun dubbio. El Sforcia, unito suo exercito, ussite de la città Mediolanense, et pigliò il cammino de la Bichocha con sua ordinanza. Oltre i seimila cittadini milanesi armati, che sortirono a piedi in seguito del duca, quattrocento lo accompagnarono a cavallo. Il duca co’ suoi giunse prima che cominciasse l’attacco. Egli si pose alla difesa di un ponte, ed ivi infatti si scagliò col maggiore impeto il maresciallo di Foix: ma sebben penetrasse, venne rispinto poi con tanto disordine, che la battaglia diventò un macello, poichè dal ponte non potendovi passare che tre uomini di armi di fronte, e ammucchiandosi per la smania di uscire in salvo, si trovarono talmente stretti i nemici, che nemmeno fu loro possibile il difendersi; quindi la maggior parte vennero tagliati a pezzi. I Veneziani poco si mossero e rimasero quasi spettatori Lautrec aveva fatto coprire di croci rosse il corpo di battaglia: questa era la divisa de’ collegati, che sperava di sorprendere. Ma Prospero Colonna, informato di ciò, fece porre a’ suoi un manipolo d’erba sull’elmo, e così venne delusa l’astuzia. Tremila Svizzeri rimasero sul campo. Gli altri il giorno seguente abbandonarono l’armata. La battaglia della Bicocca è rimasta nella memoria dei Francesi, i quali, per significare che un sito costerebbe molto sangue, e gioverebbe poco acquistandolo, soglion dire: c’est une bicocque. La conseguenza di tal giornata fu che i Francesi intieramente perdettero il Milanese. I Francesi occuparono Lodi, ma ne furono scacciati