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192 Storia di una Capinera

quella!... non è vero? Giuditta era lì, così pallida! piangeva anch’essa; la guardavo, la guardavo come se trovassi in lei qualche cosa di nuovo, d’indefinibile. Avrei voluto singhiozzare o piangere a voce alta fra le sue braccia, e sentivo che l’affetto di lei mi faceva male al cuore, la guardavo, e gli occhi mi si riempivano di lagrime, e attraverso le lagrime la tentazione mi faceva scorgere accanto alla sua testa un altro viso pallido pallido....

Oh! Marianna! è la debolezza che mi viene dalla lunga malattia; sono allucinazioni prodotta dal demonio.... Dio mio! aiutatemi!

E poi fra me e le persone che mi sono più care, in quei momenti ineffabili che dovrebbero essere sacri, c’era la monaca che mi accompagnava, estranea ed indifferente a quella gioia, a quel dolore, a quelle lagrime.... Non ti pare che le lagrime abbiano anch’esse il loro pudore?...