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favola seconda 203


Era per aventura in chiesa un certo frate, al quale si confessavano alcune donne. A cui accostandosi, il spagnuolo li disse nell’orecchie queste parole: — Padre, questo villano ch’è venuto con esso meco, è mio compare, e ha certe eresie nel capo. E benchè ei sia ricco e di buona famiglia, non ha però buon cervello, e spesse volte cade del male della brutta. Son già tre anni che ei non s’ha confessato, e ha qualche buono intervallo della sua sciocchezza. Laonde mosso io da carità e da fraterno amore, e per l’amicizia e comparatico che è tra noi, ho promesso alla sua moglie di far sí, che si confesserà; e perchè il buon nome e la buona fama di vostra santità corre per la città e per tutto il suo territorio, siamo venuti a vostra reverenzia, pregandola di somma grazia che per amor di Dio sia contenta di udirlo pazientemente e correggerlo. — Il frate disse per allora esser alquanto occupato; ma che, espedite ch’avesse quelle donne, (mostrandole con la mano), l’udirebbe molto volontieri; e chiamato il villano, lo pregò che lo aspettasse un pochetto, promettendogli di espedirlo subito. Il villano, pensando che parlasse di danari, disse che l’aspetterebbe volentieri; e cosí l’astuto spagnuolo si partí, lasciando il villano schernito ch’aspettava in chiesa.

Il frate veramente, ispedite le donne di confessare, chiamò a sè il villano per ridurlo alla fede; il quale andò subito, e scopertosi il capo, addimandava e’ suoi danari. All’ora il frate comandò al villano che s’ingenocchiasse e, fattosi il segno della croce, dicesse il pater nostro. Il villano, veggendosi deluso e schernito, s’accese di sdegno e colera; e risguardando il cielo e bestemmiando, diceva tai parole: — Ahi misero me, che male ho fatto io, che da un spagnuolo son cosí crudelmente ingannato? Io non voglio confessarmi nè comunicarmi, ma voglio i denari che m’hai promesso. — Il buon frate, che era ignorante di tal cosa, correggendolo, diceva: — Ben si dice che hai il demonio, e non sei in buon cervello; — e aperto il messale, come se avesse qualche malo spirito, cominciò a scongiurarlo. Il villano, che non poteva soffrire tai parole, gridando dimandava gli danari che gli aveva promessi per lo spagnuolo,