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favola undecima 225


FAVOLA XII

Guglielmo re di Bertagna aggravato d’una infermità, fa venir tutti i medici per riaver la salute e conservarsi sano. Maestro Gotfreddo medico, e povero, li dà tre documenti, e con quelli si regge, e sano rimane.

[Isabella:]

Bennati anzi divini si suoleno giudicar coloro che con effetti si guardano dalle cose contrarie e col giudicio naturale si accostano a quelle che di beneficio e giovamento li sono: ma rari per l’addietro s’hanno trovati e oggidí pochi si trovano, che una regola nel loro vivere vogliono osservare. Ma altramente avenne ad uno re, il quale, per conservar la sanità prese dal medico tre documenti e quelli osservando si resse.

Penso, anzi mi rendo certo, graziose donne, che mai non abbiate inteso il caso di Guglielmo re di Bertagna, il quale a’ tempi suoi, nè in prodezza, nè in cortesia non ebbe il pare, e mentre ch’egli visse, sempre li fu la fortuna favorevole e propizia. Avenne che il re gravemente s’infermò: ma essendo assai giovane e di gran coraggio, nulla o poco estimava quel male. Or continovando l’infermità, e di giorno in giorno facendosi maggiore, divenne a tale, che quasi non piú vi era speranza di vita. Laonde il re ordinò che tutti e’ medici della città venissero alla sua presenzia, e liberamente dicesseno il lor parere. Intesa la voluntà del re, tutti i medici di qualunque grado e condizione esser si voglia, andorono al palazzo regale, e dinanzi al re s’appresentarono. Tra questi medici vi era uno nominato maestro Gotfreddo, uomo di buona vita, e di sofficiente dottrina, ma povero, e mal vestito, e peggio calzato. E perchè egli era mal addobbato, non ardiva comparere tra tanti sapienti e eccellentissimi uomini: ma per vergogna si puose dietro l’uscio della camera del re, che appena si puotea1