Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/105

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levatosi in piedi, le poneva il grognetto e le zampette in grembo. E la pietosa madre all’incontro lo accarezzava, ponendoli le mani sopra la pilosa schiena, ed abbracciavalo e basciavalo, non altrimenti che creatura umana si fusse. Ed il bambino avinchiavasi la coda, e con evidentissimi segni le materne carezze esserli molto grate le dimostrava. Il porcelletto, essendo alquanto cresciuto, cominciò umanamente parlare e andarsene per la città; e dove erano l’immondizie e le lordure, sì come fanno i porci, dentro se li cacciava. Dopo, così lordo e puzzolente, si ritornava a casa: e, accostatosi al padre ed alla madre e fregandosi intorno alle vestimenta loro, tutte da letame gli le imbruttava; e perciò che egli gli era unico figliuolo, ogni cosa pazientemente sofferivano. Tra gli altri un giorno a casa venne il porchetto: e, messosi, sì lordo e sporco come era, sopra le vestimenta della madre, grognendo le disse: Io, madre mia, vorrei maritarmi. Il che udendo, la madre rispose: pazzo che tu sei, chi vuoi tu che per marito ti prenda? Tu sei puzzolente e sporco, e tu vuoi che uno barone o cavaliere sua figliuola ti dia? A cui rispose grugnendo che al tutto moglie voleva. La Reina, non sapendo in ciò governarsi, disse al Re! Che dobbiam noi fare? Voi vedete a che condizione noi si troviamo. Il figliuolo nostro vuol moglie, nè fia alcuna che in marito prender lo voglia. Ritornato il porchetto alla madre, altamente grugnendo diceva: Io voglio moglie, nè mai cessarò infino a tanto che io non abbia quella giovane che oggi ho veduta, perciò che molto mi piace. Costei era figliuola d’una poverella che aveva tre figliuole: e ciascheduna di loro era bellissima. Questo intendendo, la Reina subito mandò a chiamare la poverella con la figliuola