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LIBRO SECONDO.
Agesilao
vea mosso guerra Agesilao agli Acarnani,1 nè, ricorrendo appunto il tempo delle seminagioni, voleva entrare nel loro territorio onde da esse distorneli. I Lacedemoni erano di contrario parere. Si opppose però Agesilao dicendo ch'essi sarebbono più pronti a chiedergli la pace, allora che avessero le biade mature, e temessero di perderle. Che se essi non desidereranno la pace, diss'egli, avranno seminato per noi. Combattevano ad un'ora i Lacedemoni contro gli Ateniesi, e i Tebani. E quantunque i Lacedemoni non si potessero prevalere de' ferentari, e di que' dagli scudi; pure egli parve ottimamente fatto ad Agesilao di menar tutto l'esercito2. Perchè Cabria comandò agli Ateniesi, e Gorgida a Tebani che non iscorressero per modo alcuno innanzi, ma si stessero cheti con le lance basse, venendo Agesilao la figura della battaglia stabile, spaventato se ne tornò addietro, avvisando essere atto di milizia schifare la fortezza, e la gagliardia dei nemici.