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alle riunioni dell’arte. Al secondo piano erano le sale degli uffici e l’abitazione dei donzelli.

Elegantissima nella sua grandiosità severa è la costruzione, sia dal lato esterno come dall’interno ed è additata fra i più interessanti e più caratteristici esempii dell’architettura fiorentina del medio-evo. L’interno fu riccamente adorno di pitture che effigiavano i santi protettori dell’arte e di stemmi dei consoli che si succedettero in un periodo di tempo.

Più tardi l’addossamento della scala e dell’arco rampante che porta ai piani superiori all’antica loggia di Or San Michele e quello di altre fabbriche vicine, la riduzione degli ampii locali interni ad uso di stanze di abitazione, deformarono questa pregevole fabbrica che oggi serve ad uso di canonica per la chiesa parrocchiale di Or San Michele.

Il torrione dell’Arte della Lana non è compreso tra le fabbriche destinate ad esser distrutte, e giacché rimarrà in piedi come ricordo della forma e del tipo che avevano i palagi dell’antica e possente nobiltà fiorentina, è ragionevole cosa che si pensi a restituirlo e conservarlo in tutto e per tutto alla pura bellezza delle sue linee eleganti e corrette.

Non meno importanti dei pregi artistici ond’è ricco questo palagio, sono i ricordi gloriosi che ad esso si riferiscono, ricordi puri e sereni della grandezza di Firenze antica, della sua prosperità commerciale, del suo libero e popolare governo.

L’Arte della Lana fu la prima e più forte fra le corporazioni delle arti, tant’è vero che nel XV secolo quasi la metà de’ cittadini esercitavano o erano addetti a quest’arte, fonte di ricchezze infinite per essi e per la repubblica che aveva attivato commerci estesissimi ed oltremodo produttivi anche coi più lontani paesi.

La prosperità di cui godette per un lungo periodo di anni la città nostra, la potenza e l’autorità che ebbe sem-