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"specialmente in paese nemico." ( L’Esercito, anno III, numero 123, pag. 524). E se così operasi in Prussia; in Italia, se avranno a farsi nuove ferrovie, non dovranno queste, almeno le principali, essere ordinate in maniera che concorrano a completare il colossale progetto della difesa dello stato? Ed il Governo stesso, che fa questo progetto di difesa, avrebbe a concorrere nelle spese di una linea, la quale non secondasse le sue mire, non fosse in armonia co’ mezzi che ha giudicato adatti ad ottenere il suo intento? Si fortificheranno (per dire qualcosa di ciò che intendo significhi provvedere alla difesa dello stato) alcuni punti più accessibili sul litorale; si faranno cinte e bastioni a qualche città più esposta per salvarla da un colpo di mano del nemico; s’innalzerà qualche opera nei passaggi più facili dell’Appennino; si forniranno abbondevolmente le munizioni di armi e le provviste di tutte sorte. E dopo tutto questo, non si penserà punto a’ modi di facilmente, sollecitamente e con tutta sicurezza accedere ai luoghi muniti, per non lasciarne i difensori alla mercè di Dio, e per rifornire quelli e questi di tutto ciò che la importanza del luogo ed i bisogni della difesa richieggano? Ecco dunque le strade indispensabili nell’ordinamento generale di difesa dello stato. Ed ecco il Governo nell’obbligo di non dimenticarle, e nel diritto anzi di regolarne il tracciato, quando se ne propongano di tali che possano col mentovato sistema di difesa connettersi, e dai proponenti gli si dimandi che vi concorra col danaro della Nazione. Oggi si griderà che nello stato non florido in cui si trova l’Erario, il Governo non può pensare a cotesti sussidi per ferrovie, io lo ammetto; ma quando fosse giunto il momento del bisogno, si griderebbe più forte contro chi non afferrò la bella occasione di conciliare insieme, quando ben si poteva, gl’interessi commerciali e gli strategici. Ed i primi a segnalare allora questo dannoso risultamento saranno forse quelli stessi che più alzarono la voce per impugnare (e sia pure con buonissime intenzioni ) la utilità, o la necessità dell’opera. Dunque (poiché gridi non mancheranno mai) si lasci gridare prima, ingiustamente, affinchè non si faccia, per non avere poi il rammarico ed il danno di sentir gridare dopo, e giustamente, perchè non fu fatta quest’opera che conciliasse insieme due principali interessi della Nazione. Di quanta importanza pertanto sia nel caso nostro un maturo esame della nuova ferrovia per la unione più breve, più diretta,