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SULLE FRONTIERE DEL FAR WEST 203

— Sono Sioux?

— Credo.

— Ragione di più perchè tu scenda subito, — ribattè lo scorridore.

Minnehaha invece di obbedire salì più in alto, verso l’estrema vetta del cedro, la quale era contornata da rami così deboli da non poter reggere il peso dello scorridore.

— Ah, brutta vipera!... — gridò Giorgio, afferrando a due mani il tronco, diventato ormai esilissimo a quell’altezza e scuotendolo rabbiosamente. — Vuoi che ti faccia fare un salto di quaranta o cinquanta metri? Ti avverto che non ti salverebbe nemmeno il Grande Spirito. —

La fanciulla dopo d’aver subìto tre o quattro poderose scosse, si decise finalmente ad arrendersi.

— Smetti di scuotere i rami, viso-pallido, — disse. — Scendo.

— Furfante!... Tu volevi segnalare certamente ai tuoi compatriotti la nostra presenza sulla cima di questa pianta.

— Oh no!... — protestò Minnehaha.

— Taci, serpentello, e passa sotto di me. —

La fanciulla vedendo che non poteva più resistere alle impetuose scosse dello scorridore, si lasciò scivolare lungo il tronco, poi si mise a balzare di ramo in ramo coll’agilità di una vera scimmia, raggiungendo ben presto John ed Harry.

Giorgio l’aveva prontamente seguita, quantunque fosse imbarazzato dal rifle.

— E dunque? — chiesero ad una voce, e con viva ansietà, suo fratello ed il gigante.

— Ci danno la caccia, — rispose Giorgio.

_ Chi? ― domando l’indian-agent.

— Gli Arrapahoes insieme agli Sioux.

— Sono già qui i guerrieri di Yalla?

— Pare, ― rispose Giorgio. — Minnehaha deve aver riconosciuto le tigri rosse della montagna.

— Siamo perduti!... — non potè far a meno di esclamare John.

— Minnehaha può aver mentito, ― disse Harry. ― Chi sarà così ingenuo da prestar fede alle parole di questa monella? Avrà voluto solamente spaventarci. —

John fissò i suoi occhi sulla piccola demone, la quale fingeva di guardare i pecari che s’accanivano sempre intorno alla pianta, mentre invece non aveva perduta una parola del dialogo dei visi-pallidi.

— Parla verme rosso!... — disse, afferrandola pei capelli. — È vero che fra gli Arrapahoes vi sono anche degli Sioux?

— Non so, — rispose la fanciulla. — Io ho veduto molte penne svolazzare sulla testa di molti guerrieri, e so che anche quelli che obbediscono ai sakems della montagna ne portano.

— Vattene al diavolo!... —