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V


S’era coricato tranquillo come ogni sera e specialmente quelle sere in cui finalmente dopo di aver mangiato tutto quello che le era stato offerto, la giovinetta se ne era andata.

Prese presto sonno. Ricordò poi di aver sognato, ma tanto confusamente che egli niente più ricordava. Molte persone dovevano averlo circondato urlando, discutendo con lui e fra di loro; poi tutte s’erano allontanate ed egli, frastornato, s’era sdraiato su un sofà per riposare. Allora su un tavolino proprio all’altezza del sofà vide un grosso topo che lo guardava con i suoi piccoli occhi lucenti. V’era un riso, anzi una derisione in quegli occhi. Poi il topo