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Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 1.djvu/136

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LIBRO TERZO 129

asili visitati e purgati. — LXVI. C. Silano per mal tolto e maestà, dannato. LXXIII. Giulio Bleso dà guai a Tacfarinate, prende un suo fratello. — LXXV. Morti illustri e mortori.

Anno di Roma dcclxxiii. Di Cristo 20.

Consoli M. Valerio Messala e M. Aurelio Cotta.

An. di Roma dcclxxiv. Di Cristo 21.

Consoli. Tiberio Augusto IV. Druso Cesare II.

An. di Roma dcclxxv. Di Cristo 22.

Consoli. D. Aterio Agrippa e C. Sulpizio Galba.

I. Navigò Agrippina di verno a golfo lanciato in Corfù, isola dirimpetto Calabria, ove vinta da disperato dolore, pochi, dì ristette a moderarsi. Quando sua venuta s’intese, gl’intimi, i soldati già di Germanico, ancora i non conoscenti, dalle terre vicine, chi parendo lor obbligo verso il principe, chi quei seguitando, piovevano al porto di Brindisi, più vicino e sicuro. Alla vista dell’armata, il porto e la marina, e mura o tetta, e le più alte vedette, far piene di turba mesta, domandantesi: Se, quando ella sbarcava, da tacere era; o che dirle o che fare. L’armata s’accostò co’ rematori attoniti, senza il solito festeggiare. Ella usci di nave con due figliuoli, e col vaso lagrimevole in mano, ove affissò. Levossi un compianto di donne e d’uomini suoi, e d’altri, non distinto; se non che quel della corte di lei per lo durato tribolo era più stanco.

II. Cesare le mandò due coorti di guardia con ordine, che in Calabria, Puglia e Campagna i magistrati facessero l’esequie al figliuolo. Tribuni e ca-


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