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Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 1.djvu/39

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32 DEGLI ANNALI

minciò dalle legioni ventunesima1, e quinta, che seco trassero la prima e la ventesima a’ confini degli Ubj insieme alloggiate, e poco o niente affaticate. Or quando s’intese la fine d’Augusto, una marmaglia ragunaticcia2 poco fa in Roma da buon tempo, non da fatica, incominciò i men pratichi a sommuovere: „Tempo esser venuto da farsi dare i vecchi presta licenza, i giovani miglior paga, tutti meno angherie, e pan per focaccia rendere a questi cani centurioni.„ Non un solo Percennio, come in Pannonia; nè a soldati veggentisi più forti eserciti a ridosso, ma molti a viso aperto alzavan le voci. „Essere lo stato di Roma in man loro; crescere la repubblica per le vittorie loro, e gl’imperadori cognominarsi da loro„.

XXXII. Nè il Legato vi riparava, perchè la follia di tanti lo sbigottiva3. Con le spade ignude, come pazzi, s’avventano a’ centurioni, che sempre furon bersaglio, e primo sfogo degli odj soldateschi, e per

  1. Vndevicesimanis, dicono i testi male; perchè quel dei Medici, loro originale, dice 'Vn et vicesimanis: poco di sotto, Quintani Vn et vicesimanique, e appresso, Vn et vicesimae; e altrove, Vn et vicesimani. Il Lipsio legge, Vnaetvicesimanis, e dice, perchè legione diciannovesima in quel tempo non v’era.
  2. In Roma fatta in furia per la rotta di Varo.
  3. Senofonte nel secondo delle Storie dice, che cominciando il presidio di Scio lasciatovi da’ Lacedemoni forte a patire, molti di que’ soldati congiurarono di saccheggiar l’isola: e portavano per riconoscersi una canna. Eteonico, lor capitano, inteso il gran numero de’ congiurati, con prudentissimo avvedimento, con quindici soldati soli uscì fuori: e il primo che trovò con la canna, uccise: tutti la posarono senz’altro remore.