Pagina:Tacito - Opere storiche, 1822, vol. 2.djvu/208

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temerari sopra modo erano i Legati Alieno Cecina e Fabio Valente ; costui nimico a Galba, statogli ingrato dell' avere scoperto il baloccar di Verginio e rotto i disegni a Capitone, stigava Vitellio all'imperio, mostrandogli l'ardore de'soldati, la sua gran fama : » Ordeonio Flacco vi conerebbe; Britannia bramarlo: seguiterienla i Germani aiuti; esser mal fedeli i vassalli; tener l'imperio un vecchio accattato per poclii di ; aprisse il grembo , andasse incontro alla vegnente fortuna. Cagion di dubitare aver ben avuto Verginio, nato Cavaliere , di padre non conosciuto, non atto a regger l'imperio, più sicuro a ricusarlo. Vitellio coronano di già tre consolati di suo padre, la censura, la compagnia di Cesare: e torgli il potere più vivere privato e sicuro. » Da tali ragioni dibattuto quel freddo animo , ne rimase con più voglia che speranza.

LUI. Cecina, l'altro Legato in Germania di sopra, bel giovane, grande di corpo, dismisurato d'animo, parlar presto, andare intero, innamorò i soldati. Galba a questo giovane, Questore nella Betica, tosto dichiaratosi dalla sua, diede carica d' una legione. Trovatosi poi, che egli aveva rubato il pubblico, il fe'citare. Cecina, per eclissar la vergogna sua nei danni pubblici, deliberò ingarbugliare ogni cosa; e non mancavano semi di discordie in quell' esercito , andato tutto contro a Vindice ; non tornato a Galba se non morto iNerone: non datogli il giuramento, se non dopo a quel della Germauia di sotto ; i Treviri e Lingoni e gli altri comuni, sbalorditi da Galba per atroci bandi o stremati confini, con le guarnigioni vicine discredendosi, facevano scandolosi discorsi: corrompevansi tra que' paesani i soldati , o voltavasi