Pagina:Tartufari - Roveto ardente, Roma, Roux, 1905.djvu/333

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chie scintillavano due grossi brillanti e un vezzo di perle mandava i suoi riflessi discreti fra la lu centezza della martora.

Reginetta, chiusa in una veste di pesante stoffa bianca, coi bruni capelli raccolti in massiccia treccia pendente sopra le spalle, era il parlante ritratto di Germano e si teneva immobile presso sua madre.

Trascorso il momento delle prime accoglienze, che furono cordialissime, Flora non potette a meno di complimentare Balbina per il suo modo di vestire. Ella non avrebbe creduto mai che, vi vendo abitualmente in campagna, si potesse im parare ad abbigliarsi con tanta sobria signo rilità.

— Ordino i miei abiti a Bologna ·--· spiegò Balbina, punto offesa per la meraviglia dell'amica. — Li ordino a Bologna e da una sarta di grido. Ciò ha l'aria di costare il doppio e costa invece la metà, perchè un vestito mi fa benissimo due stagioni, e sono sempre a mio posto. Ma par liamo di te che sei bella come una fata, elegante come una regina. Hai fatto un matrimonio splen dido a quel che vedo.

Flora arrossì, ma pronta rispose: — Mio marito è una persona ottima e niente mi manca. · — Era vedovo tuo marito, quando ti ha spo sata, non è vero? domandò Balbina con soave candore. — Si, sì, era vedovo — confermò Flora ar rossendo anche di più. — Ma io sono contenta lo stesso. Balbina, sempre più pacata, disse: — E perchè non dovresti essere contenta? Un