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403.


Ad istanza del signor Giulio Mosti loda Ancona dove vide

una gentildonna ragusea chiamata Fiordispina.

1.


Condusse Amor Teseo fra due sorelle
     Nel suo trionfo, e me condusse ancora
     Fra due ch’Ancona e ’l bel paese onora
     4Piú de l’antiche fortunate e belle.
Ei l’una abbandonò ch’a le procelle
     Sparse i mesti lamenti anzi l’aurora
     Veggendo le sue vele aperte a l’ôra,
     8La qual poi Bacco incoronò di stelle;
Ed io lasciato, e non sul duro lido,
     Ma ’n lieto ballo, fui da l’altra preso
     11Con la candida man piú dolcemente.
Felice cambio! quell’amante infido
     Non si pareggi a me, che sono acceso
     14Del primo foco che m’ardea la mente.