Pagina:Tasso - Rime d'amore.djvu/52

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     Qual piú sperar ne lice ampia mercede
     De la tua ingiusta man, s’in un sol punto
     Hai le ricchezze tue diffuse e sparte?
     10Anzi pur chiuse in parte
     Ove un sol gode ogni tuo ben congiunto.
     Ben folle è chi non parte
     Omai lunge da te, che tu non puoi
     Pascer se non di furto i servi tuoi.
15Ecco già dal tuo regno il piè rivolgo,
     Regno crudo e ’nfelice: ecco io già lasso
     Qui le ceneri sparte e ’l foco spento.
     Ma tu mi segui e mi raggiungi, ahi lasso!;
     Mentre del mal sofferto in van mi dolgo,
     20Ch’ogni corso al tuo volo è pigro e lento.
     Già via piú calde in sen le fiamme i’ sento
     E via piú gravi a’ piè lacci e ritegni;
     E come a servo fuggitivo e ’ngrato,
     Qui, sotto al manco lato,
     25D’ardenti note il cor m’imprimi e ’l segni
     Del nome a forza amato;
     E perch’arroge al duol ch’è in me sí forte
     Formi al pensier ciò che piú noia apporte.