Pagina:Tebaldo e Isolina.djvu/12

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In amistà verace due famiglie

Le più illustri e possenti:
Io lo sperai..... ma invan,
Ger.   L’atro delitto
Del perfido Boemondo...
Erm.   Ei fu proscritto
Gli immensi beni suoi
Divise il Prence, e al mio fratel Corrado
Altemburgo donò. Corrado estinto
Giacque da ignota mano, ed ei morendo
Lo lasciò ad Isolina.
Cle.   E ben tremendo
Fu il destin di Boemondo!
Erm.   Ei nelle torri
Perì del Duca di Franconia, a cui
Dovea ospitalità, ch’egli tradiva:
Spirò sulle sue ciglia
Di stenti e pene l’infelice figlia.
Cle. E Tebaldo?
Erm.   Ei perí, cercando invano
Difendere il suo padre. Oh! il giovinetto
Delle belle speranze!
Ger. osservando   Ecco Isolina,
Che a noi s’appressa
Erm. le va incontro.   Oh, cara figlia
Cle.   E come,
Al suo apparir, de’ prodi adoratori
Tutti a lei volti sono i voti, e i cuori!