Pagina:Tebaldo e Isolina.djvu/28

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     Figlio indegno! Viste orrende!

     Questo fremito ch’io sento...
     Un insolito terror!
     Ah! le amare mie vicende
     Tutto qui rammenta al cor.
Erm. Cavalier?... chi sei! a Boem.
Boe.   Suo Padre.
Teb. Sì.. quel Padre che sinora interromp. sub.
     Piansi estinto a se mi chiama.
     Ei ne reca a me la brama, marcato
     Ed il figlio obbedirà.
Boe. Esci dunque e al padre a Teb. imperioso
Erm. a Boemondo   Arresta.
     A Sigerto in dolci nodi
     E’ già stretto il nostro core;
     Or ci unisca al genitore
     La più tenera amistà.
Boe. contenendosi
Tu! non sai! — (poi a Tebaldo) Mi segui.
Isol.   Ascolta,
     A lui reca i nostri voti,
     Ei lo renda all’alma mia:
     D’Isolina il padre ei sia,
     Pace, amor qui troverà.
Boe. Pace! Amor! Ah! un dì... con fremito
mal celato
come sopra

Tutti osservandolo   Tu gemi!
Boe. Se sapesti! mai!
Tutti   Tu fremi!—
Boe. Cupo velo asconde ancora marcato
e in grande

     Il terribile mistero:
     Non fia sorta in ciel l’aurora,
     E il destin lo scoprirà: sorpresa generale.

Musica marziale lontana li scuote. Boemondo