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254 | idillj. |
Piene d’ombre, di fior, d’aure, d’odori,
95D’estranj augelli e fere,
D’indiche piante e bei zampilli e grotte
Conscie d’almi secreti?
Parla, per te sol una
Tutto farò che puote
100Maggioranza di scettro e di fortuna.
Elena. Buje per sè son tutte cose, amico,
E tace ogni bellezza
Sempre che tace la virtù del Sole.
Per me così ciascuna vista suole
105Prender da te vaghezza
E vestir qualità dal tuo cospetto:
Così dove non sei,
Occupa i guardi miei densa ombra e tetra,
E dove appari è Sole.
II.
Parte del Coro.
Mai forse il mondo a questa nostra etade
In gloriose pompe e in carroselli
Tal copia non mirò, tal maestade,
E in ricche mense e in addobbati ostelli.
5Convenuti fra noi d’ogni contrade
Campion famosi e cavalier novelli,
Di luce, di colori e di vaghezza
Spargean l’aringo della lor prodezza.
Altra parte del Coro.
Qual fra i minor corsieri il liocorno,
10Tal Manfredi sorgea su gli altri chiaro;
L’aquila augusta gli fea l’elmo adorno,
D’oro sol essa, e tutto il resto acciaro;
Al suo scudo correan per fregio intorno
Mirti con lauri in artificio raro;
15Ed una sculta impresa entro vid’io
Portar per motto: Italia e l’amor mio.