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idillj. — note. | 281 |
rale ospitalità vivrà meco una eterna e riconoscente memoria. De’ Francesi poi ammiro in singolar modo la plebe, i cui pochi vizj debbono tutti imputarsi alle superiori classi che gl’instillavano, e le cui molte e grandi virtù può ella attribuire a sè stessa con verità e con giustizia. Ma la plebe non sa di diplomazia; e questa io mantengo fermissimamente e con in mano le storie che in Francia à proceduto con islealtà ed egoismo quanto presso qualunque altro popolo, o non molto meno. Del diritto delle genti si pratica qualche cosa oggi presso tutti i governi; ma della carità delle genti non à ancora principio, e l’interesse è il Dio degli stati. Perchè poi il credere diversamente à nociuto sopramodo alla miserissima Italia e può nocerle per lo innanzi altrettanto, la indignazione d’Ausonio è giusta e doverosa, ed error farebbe chi ne traesse argomento per accusarlo di sconoscenza e di disistima inverso la Francia.
Pag. 247. — (10). Sogliono i Trasteverini ne’ loro improvvisi introduarre i nomi di molti fiori, con ciascuno de’ quali fanno rimare uno o due versi; e i ternarj o quadernarj che se ne formano, sono domandati stornelli, sconciatura di ritornelli.
Pag. 251. — (11). Rispetto a parecchi passi del presente Idillio, ove sono accennati, oltre ai fatti politici, molti costumi ed usanze dell’età degli Svevi, e rispetto all’indole generosa che abbiamo attribuita a Manfredi, leggi la storia di questo re scritta dal cavaliere Giuseppe De Cesare, e pubblicata nel 1838 in Napoli. Qui basterà menzionare che Manfredi sposò in seconde nozze Elena Comnena, figliuola del principe di Tessaglia, giovinetta di diciassette anni e bellissima della persona, e in cui trovò egli amore e fede mirabile in tutti i funesti casi della sua vita.
Pag. 255. — (12). Il color verde piacea singolarmente a Manfredi.
Pag. 263. — (13). Vedi le prime IX Avventure de’ Niebelunghi, o le note appostevi dalla traduttrice francese Moreau de la Meltière.
Pag. 280. — (14). L’autore à udito in Parigi raccontare da F. Lamennais un caso poco differente da quello che porge materia all’Idillio.