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MATTEO MARIA BOIARDO

114 vii
I
O vidi quel bel viso impalidire

Per la crudiel partita, come sòle
               Da sera o da matina avanti al sole
               4La luce un nuvoletto ricoprire.
          Vidi il color di rose rivenire
               De bianchi zigli e palide viole;
               E vidi, e quel veder mi giova e dole,
               8Cristallo e perle da quelli occhi uscire.
          Dolcie parole e dolcie lacrimare,
               Che dolciemente me adolcite il core,
               11E di dolciezza il fate lamentare,
          Con voi piangendo sospirava Amore
               Tanto suave, che nel rammentare
               14Non mi par doglia ancora il mio dolore.


115 viii
F
ÛR per bon tempo meco in compagnia

Giovani lieti e liete damigelle;
               Piacquerne un tempo già le cose belle,
               4Quando con la mia età lo amor fioría.
          Or non è meco più quel che solía;
               Solo il languir da me non se divelle,
               E solo al sole, e solo a l’alte stelle
               8Vo lamentando de la pena mia.
          Ripe di fiumi e poggi di montagne
               Son or con miecho; e son fatto selvagio
               11Per boschi inculti e inospite campagne.
          Qualor al poggio o nel fresco rivagio
               Me assido, del mio mal conven me lagne;
               14Chè altra risors’, che lamentar, non hagio.


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