Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/268

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libro secondo 219

Messapo la sua origine, non è improbabile che, benchè giovane, il ponessero al comando delle lor truppe.


Sua vita in Sardegna. XI Checchessia di ciò, pare che Ennio, finita la guerra, continuasse a vivere in Sardegna. Aurelio Vittore racconta che Catone soggiogò la Sardegna di cui era pretore; e che ivi fu da Ennio istruito nelle lettere greche (De Viris Illustr. c. 47)- Ma, in primo luogo, io trovo bensì che Catone in Sardegna cacciò dall’isola gli usurai (I.l. 32, c. 27); ma che vi guerreggiasse, nol trovo. In secondo luogo, tutti i più antichi scrittori affermano che Catone nell’estrema vecchiezza soltanto si volse alla greca letteratura (Cic. de Senect. n. 5 et 8; Quintil.l. 12, c. 11; Plutarch. in Vit. Caton.). Or egli fu pretore in Sardegna nel consolato di C. Cornelio Cetego e Q. Minuzio Rufo l’anno di Roma 556 (Liv.l. 32, c. 27); e quindi essendo egli nato, come Cicerone gli fa dire nel dialogo della Vecchiezza (n. 4), l’anno innanzi al primo consolato di Q. Fabio Massimo, cioè l’anno di Roma 519, non contava quando fu pretore in Sardegna che trentasette anni di età; e troppo era lungi perciò da quell’estrema vecchiezza in cui soltanto a’ greci studi egli si volse. Più probabile è ciò che racconta Cornelio Nipote (in vit. Caton.), cioè che Catone essendo pretore, ebbe a suo governo la provincia della Sardegna, della quale essendo in addietro questore, aveva partendone condotto seco il poeta Ennio, il che non ci sembra da pregiar meno di qualunque trionfo egli avesse da quell’isola riportato. Catone fu questore l’anno