Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/322

Da Wikisource.

libro terzo 273

cominci da Svetonio che visse a’ tempi di Traiano e di Adriano, e comprenda ancora Giustino scrittore di età incerta, ma posteriore anche a Svetonio. Comunque sia, non sarà forse spiacevole il vedere uno stesso argomento trattato per diversa maniera; e se questa mia Storia non sarà degna di venire al confronto con quella del dotto nominato autore, io compiacerommi che giovi almeno a rilevarne maggiormente le bellezze e i pregi1. Molti altri autori hanno, qual più qual meno, illustrata la storia letteraria di questi tempi de’ quali entriamo a parlare; e forse più di tutti Gian Niccolò Funcio nel suo trattato De virili aetate linguae latinae, stampato a Marpurgh l’anno 1736. Io non ho lasciato di consultarli, ma ho giudicato insieme che gli antichi scrittori dovessero esser la principal mia scorta in queste ricerche; e che non mi fosse lecito di affermar cosa alcuna che alla loro autorità non si appoggiasse. Il che

  1. Io debbo qui rendere una pubblica testimonianza di riconoscenza e di stima al ch. sig. co. Benvenuto di S. Rafaele, il quale al vedere e in questo e in qualche altro passo della mia Storia rilevato qualche picciolo neo nel suo Secolo d’Augusto, invece di risentirsene, come avrebbe fatto per avventura qualche altro a lui di molto inferiore in sapere, si compiacque di scrivermi una lettera in cui con rara modestia mi rendeva delle censure fattegli que’ ringraziamenti medesimi che si farebbono per singolar benebzio da alcun ricevuto. Se tutti gli uomini di lettere avessero tai sentimenti e somigliante maniera di pensare, quanto miglior sarebbe lo stato della letteraria repubblica!