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LIBRO TERZO 5o3
me altri vogliono, Lucio Vitruvio Pollione,
. cU, libri di architettura sono felicemente fino
a noi pervenuti. Di questo valentuomo scrisse già
la Vita Bernardino Baldi, che fu poi con note
illustrata dal march. Giovanni Poleni (Exercitationes secundae in Vitruv). Più diligentemente
ella è stata scritta dal march. Berardo Galiani
nella magnifica edizione di Vitruvio, da lui tradotto e comentato eruditamente , fatta in Napoli l’anno 1758. Ciò non ostante assai poco
è ciò che di lui noi sappiamo. E fin la sua
patria non è abbastanza certo qual fosse. Il
march. Maffei inclina a crederlo Veronese (Verona Illustr. pari, 2. l. 1), non già appoggiato
all’iscrizione di un arco ivi ancor sussistente,
in cui si fa menzione di un L. Vitruvio Cerdone architetto; perciocchè confessa lo stesso
dotto scrittore non potersi essa intendere del
nostro Vitruvio; ma sì all’antica e universal!
tradizione de’ Veronesi. A questa tradizione però
sembra che-non troppo si affidi il march. Galiani, perciocchè egli pensa più verisimile che
Vitruvio nativo fosse di Formie, oggi Mola di
Gaeta; ed è certamente assai buona la ragione
eli’ egli ne adduce, cioè le parecchie iscrizioni
ivi disotterrate, appartenenti alla gente Vitruvia.
Checchessia di ciò , egli è certo che Vitruvio
fiorì a’ tempi di Augusto , a cui dedicò i suoi
libri, e che da lui fu impiegato alla cura delle
macchine militari, come egli stesso afferma
(prooem l. 1). Pare nondimeno che grande fama
egli non ottenesse vivendo, come spesso ai
più grandi uomini è avvenuto. Certo ei si duole
che la protezione e il favore agli ignoranti