esempio sembra avergli animati ad illustrare e a difendere sempre più le glorie dell’italiana Letteratura. E non debbo io compiacermi al vedere tanti e sì dotti scrittori, i quali ben conoscendo che a me non era possibile il ricercare e l’indicare ogni parte del vastissimo campo ch’io avea preso a correre, quali una, quali altra parte ne hanno con assai maggior diligenza esaminata e illustrata? Quanti bei lumi non ci hanno dati, ristringendoci solo alle opere che a storia letteraria appartengono, le Opere del sig. Soria e del sig. Barbieri e del sig. Napoli-Signorelli sugli storici e sui filosofi e sulla letteratura in generale del regno di Napoli, e le Notizie degli scrittori del regno stesso, il cui primo tomo pubblicato dal P. d’Afflitto ci fa con impazienza aspettare gli altri; gli Archiatri pontificii del sig. ab. Marini, il Catalogo dell’edizioni romane del secolo xv del P. Audifredi, gli Scrittori bolognesi del co. Fantuzzi, i Bassanesi del sig. Verci, gli Asolani di mons. Trieste, i Discorsi sulle Lettere e sulle Arti Mantovane del sig. ab. Bettinelli, gl’illustri Comaschi del co. Giovio, diverse opere del P. Ireneo Affò e del sig. barone di Vernazza, gli Elogi degl’Illustri Piemontesi, diversi ben ordinati ed eruditi cataloghi di biblioteche, come di quella di S. Michel di Murano del P. ab. Mittarelli, delle biblioteche Nani, Farsetti, e Pinelli del sig. ab. Morelli, di quella del co. di Firmian, e singolarmente della Laurenziana del sig. can. Bandini! Tutta in somma l’Italia pare ora ardentemente rivolta a tali studi, che forse in addietro eran troppo trascurati e negletti; e io mi riputerei