qne eli’erano cittailini romani (Dio l.57), il
solo Trasillo potè impunemente, anzi con piacere dell’imperadore , continuare nella sua impostura. Ma egli almeno seppe talvolta usarne
a vantaggio altrui; perciocchè Tiberio vicino
al fin di sua vita fatto sempre più sospettoso
e crudele, già avea risoluto di fare un’orrenda
strage de’ più ragguardevoli cittadini, e di molti
ancora della sua famiglia; quando Trasillo per
sospendere sì feral colpo assicurò Tiberio che
dieci anni ancora gli rimaneano a vivere; e di
se stesso al contrario gli disse che presto e
al tal giorno determinato sarebbe morto: il che
essendo veramente avvenuto, Tiberio lusingossi
che avrebbe potuto con agio soddisfare il suo
furore; ma poscia sorpreso aneli’ egli da morte,
non potè ottenerlo (Dio l. 58; Svet. in Tib.
c. 62). Non fa bisogno ch’io qui mi trattenga
a mostrare che non potea certo Trasillo coll’aiuto dell’astrologia predire tai cose; e che
quindi debbonsi avere in conto di favolosi cotai racconti, o attribuire al caso, o ad altra
ragione, s’egli potè indovinar qualche cosa
agli altri occulta. Ma le cose che di Trasillo
si narrano, ci fan vedere che, non ostante il
bando di Roma due volte a’ tempi d’Augusto
agli astrologi intimato, essi viveano in Roma,
e in Roma esercitavano impunemente la loro
arte.
XXX. In fatti quasi ad ogni passo della
storia di questi tempi noi troviam consultati
gli astrologi. Di essi si valse Libone Druso
Scribonio a ordire una congiura contro Tiberio (Tac. l. 2 Ann. c. 27). E in tal occasione
Tiraroschi, Voi. 11. 20