susseguenti. A questi tempi ancora dovette vivere un Cassio, cui Celso chiama praef ad l.1)
il più ingegnoso medico del secol nostro. Ma
s’egli sia quel desso di cui abbiamo alcune
opere scritte in greco, non è agevole a diffinire; perciocchè molti vi furono di questo
nome; nè abbiamo dagli antichi scrittori quel
lume che sarebbe necessario a discernere ciò
che a ciaschedun di essi appartenga. Alquanto
più tardi, cioè a’ tempi di Nerone, di cui era
medico, viveva Andromaco, di cui dice Galeno
(l. de Theriaca ad Pisonem, c. 5) (se egli è
l’autore del trattato della teriaca) che fu uomo
degno di memoria, e di cui egli ha inserito
nella sua opera un poemetto in versi greci elegiaci sulla teriaca < l. 1 de Antidotis, c. 6).
« A’ tempi pur di Nerone dicesi vissuto Marino
illustre anatomico, di cui ci ha conservato alcuni frammenti Galeno, li quali ci fanno soffrire con dispiacere che il restante dell’opera
ne sia perito ». A’ tempi di Traiano,.secondo
Suida, fu in Roma ancora Sorano d’Efeso, medico celebre pe’ suoi scritti, tra’ quali uno n’ è
stalo non ha molto per la prima volta dato
alla luce ed illustrato dal celebre dott. Cocchi.
Chi di (questi e di altri medici di questa età
brama saper altre cose, vegga l’erudito e diligente Catalogo de’ medici antichi del Fabricio
(Bibl. gr. t. 13, p. 15, ec.), e vegga ancora la
Storia della Medicina di Daniello le Clerc, e la
più volte citata Storia dell’Anatomia e della
Chirurgia; poichè a me non appartiene Fan*
noverare i nomi e l’esaminare il carattere di
tutti i medici che furono in Roma, e di quelli