Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/430

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occasione a un nuovo ritrovato per maggiormente perfezionarla. Egli volle esser dipinto in gigantesca statura di cento venti piedi, cioè u che non credo che possa dirsi senza fare oltraggio ad u uno de’ più insigni ielleiali dell’antichità..Va quello » che più mi conferma nella mia opinione , è il senso „ limpido e netto che scorgo in questo passo di Plinio , • dopo aver letto ciò ch’egli medesimo scrive al capo a « di questo libro 34 Sentite di grazia che bravo inter„ prete di se medesimo è il nostro autore: Quondam aes confusum auro ar gentoquc niisctbatiir, et tamen ars pretiosior erat; nunc ineertum est pejor hate sii, an materia , mi rum eque, citai ad infinitum operimi prctia erevtrint, auctoriias arlis extincta est. Quarstus musa eni/n ut omnia exerceri caepta tjuae gloriar solrbant. Ideo elioni deorum adscripta oprri, cum proccres gentium claritatem et hoc via quaererenl; adeoque exolevit fluidi lidi aeris pretiosi ratio , ut jamdiu foritina quidtm aere jus artis habeal. Dunque siam pienamente k informati da questo passo di Plinio, che al suo tempo, « e in conseguenza anche sotto l’impero di Nerone , ti perchè non vi corse di mezzo che un brevissimo spali zio di anni, ed egli parla come di una cosa acca* duta qualche secolo innanzi; siamo informati, io dissi, u che per la troppa avidità del gtiadngno crasi già deli teriorata la qualità del bronzo e in Koma c altrove , ti perchè altrimenti Nerone disposto a profondere oro « ed argento per ben riuscire in un’opera che (unto « lusingava la sua vanità, lo avrebbe tratto da quali lurique parte del mondo la più remota. Ma perchè, u dite voi , non lo cercò egli nelle Gallie, giacche il u Mercurio era ivi riuscito cosà felicemente , come ce « De l’anno fede il prezzo e la fama che indi ne trasse u il suo autore? Chi sa? Forse tutti insieme i citta« diniM’Auveigne interessati per la gloria della patria u ottennero con le assidue loro premure ciò che non •» poterono ottenere l’imperatore e l’artefice; torse « rh" eglino si servirono di bronzo già preparato, quando u T arte di fonderlo era anche iu fiore, e non posto