Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/116

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PRIMO 55 strisi non negano, si è ch’egli fosse in Milano, e che in Italia passasse presso che tutti i suoi giorni, il che ci basta perchè dobbiam noi pure annoverarlo fra’ nostri. Ei nacque verso l’anno 473, come raccogliesi dal narrar che fa egli stesso (Eucharist. de Vita sua), che avea circa sedici anni allor quando Teodorico entrò in Italia contro di Odoacre, il che avvenne l’anno 489. Nella gioventù attese egli con grande ardore agli studj dell’eloquenza e della poesia; e frutto di questi suoi studj furono e i molti Epigrammi e le molte Orazioni che di lui ci sono rimaste. IV. Ma queste Orazioni, e quelle singolarmente ch’egli intitolò Dizioni scolastiche, sono cagion di contesa tra due città, Milano e Pavia; e ciascheduna di esse pretende che delle sue scuole si debba intendere ciò ch’egli dice troppo generalmente. Veggiam prima qual sia l’argomento di queste Orazioni, e poscia esamineremo a qual delle due parti siano esse più favorevoli. Esse furono quasi tutte da lui composte all’occasione di condurre la prima volta alle pubbliche scuole alcuni giovinetti, de’ quali taluno gli era parente, altri per altre ragioni gli eran cari; e in esse egli esorta i giovani ad attendere con ardore agli studj, dice loro gran lodi del loro maestro, e a lui caldamente li raccomanda. In due di esse (dict. 8, 9) egli nomina il maestro a cui consegnavali, cioè Deuterio celebre gramatico di questa età, di cui ancora egli parla altre volte con molta lode (l. 2, epigr. 104). Nelle altre nol nomina, ma è verisimile che fosse lo stesso Deuterio. Or queste