Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/352

Da Wikisource.

terzo ayi Il veder dunque assegnata a Teodolfo per patria V Esperia, e i Goti ch’erano in Narbona venutivi dalla Spagna, detti da lui congiunti, fa creder probabile a questo dotto scrittore, ch’egli fosse spagnuolo. Ma in primo luogo il nome di Esperia davasi allora anche all’Italia, come è manifesto da queste parole di Paolino d’Àquileia: Aquilejensis Sedis Hesperiis oris accinctae (in Sacrosyllab. c. 2). In secondo luogo, come riflette lo stesso P. Mabillon, eran della nazione medesima i Goti di Spagna e que’ d’Italia, e perciò Teodolfo nato da una famiglia di Goti Italiani potea chiamar suoi congiunti i Goti da Spagna venuti a Narbona. Non sembra dunque questo argomento bastevole ad affermare che Teodolfo fosse spagnuolo, singolarmente al confronto dell’antica Cronaca sopraccitata che il dice italiano (27). Questo è ciò (27) La patria di Teodolfo ha somministrata al sig. ab. Lnmpillas l’occasione di una non breve dissertazione (t 2, p. 130). Egli mi rimprovera, poichè io affé mo che l’antica Cronaca prodotta dal du Chesne lo dice italiano, mentre, a dir vero, ella altro non dice se non che ei fu chiamato dall’Italia. E in ciò confesso che eh’io non sono stato abbastanza esatto. Ciò non ostante, se la detta Cronaca nol dice espressamente, sembra almeno indicarlo. Perciocchè si rifletta. Nell’antico epitafio di Teodolfo, da me citato, ove egli è introdotto a parlare, si dice che per attaccarsi al servigio di Carlo Magno, ei lasciò la patria, la famiglia, ec. Dcserui patriarn , gentenifuc, dniiiumqitc , laremqite. Per conoscere dunque la patria di Teodol o convien vedere da qual paese passasse egli al servigio di Carlo Magno. Or la detta Cronaca ci assicura che Teodolfo fu dall’Italia chiamato alla corte di Carlo. Dunque l’Italia era la patria di Teodofo. Riguardo agli altri