Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/544

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QUARTO 4^3 Ilenrici ilucis Bajoariorum, et Conradi ducis Svevorum, Loghothetam, a secretis, exceptorem, auditorem, cartularium, ac cappellanum romani imperii constituit (ib. c. i x6). De’ quali titoli però è certo che Pietro fu onorato, come da una lettera dello stesso imperador Lottario prova il P. abate della Noce (in not ad h. loc.). Ei finalmente, oltre più altre cose, racconta di se medesimo (c.118), che l’imperadore stesso volle ch’egli vivesse con lui, e ne’ suoi viaggi l’accompagnasse. Fino a quanto tempo si stesse Pietro colf imperador Lottario, nol sappiamo. Solo abbiam due lettere da lui scritte all’imperadrice Richenza o Richiza per consolarla nella morte del suo marito Luttario (Mabillon. App. ad vol. 6 Ann. Bened. p. 624) avvenuta l’anno 1137, cioè l’anno stesso in cui avea in sì solenne guisa onorato Pietro; il quale perciò è probabile che facesse allora ritorno al suo monastero. Il P. Mabillon pensa ch’egli vivesse fino a’ tempi di Alessandro III (Ann. Bened. voi. 6, p. 138), da cui si crede, dic’egli, che avesse il governo del monastero di Venosa. XXXIX. Delle sue opere ci ha lasciato egli stesso un esatto catalogo (de Vir. ill Casin. c. 47). Fra esse oltre la continuazione della Cronaca Casinese, di cui abbiam favellato, troviam registrate la vita e il Martirio e la traslazione di molti Santi, parecchi sermoni, alcuni altri opuscoli appartenenti alla storia del monastero di Monte Casino, e alcuni libri ascetici e scritturali. Io lascio di farne qui più distinta menzione, potendosi vederli tutti annoverati da lui medesimo e dal canonico Mari (in not. ad h. loc.)