Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/611

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I Vili. Codici cd autori rlif danno Cremona per patria a tìberardo. vibro opinione di tre argomenti si valse egli principalmente; de’ codici e «.lolle edizioni nelle quali ei dicesi carmonese, non cremonese; degli autori che il dicono natìo di Carmona; e del lungo soggiorno da lui fatto in I oledo. Jl dottor Francesco Arisi al contrario sostenne ch’ei fosse di patria cremonese (Cremona liter. t. 1 , p. a(56), appoggiato a non pochi codici che con tal nome il chiamano; benchè nel fissarne l’età andasse troppo lungi dal vero, credendol vissuto nel secolo xv. Gli autori del Giornale de’ Letterati d’Italia parlando dell’opera dell’Arisi confutarono questo suo sentimento (t. 10, p. 286), e ripeterono gli argomenti dall’Antonio addotti a provare ch’egli era spagnuolo; e perchè l’Arisi pubblicò una sua lettera in data de’ i;*> febbraio del 1713, a difesa di questa e di altre sue opinioni combattute da’ giornalisti, questi tornarono all’assalto, e ribatteron di nuovo le ragioni da lui arrecate (t. 15, p. 207). Io rispetto il parere di questi dotti scrittori. Ma penso ciò non ostante di poter francamente affermare che l’opinione dell’Arisi e de’ Cremonesi è assai meglio fondata che non la loro e quella degli scrittori spagnuoli. Entriamo brevemente all’esame di questo punto. Vili. E in primo luogo è certo, come confessano anche gli avversarj, che in molti codici e in molte edizioni Gherardo dicesi cremonese. Io non ne farò qui l’enumerazione che può vedersi presso l’Arisi. Solo due altre edizioni ne aggiugnerò additatemi dall’eruditissimo dottor Giovanni Calvi professor primario di medicina nell’Università di Pisa, una del