Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/684

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QUARTO Ga3 Milanesi contro i Comaschi, annovera fra le altre Bologna con queste parole: Docta suas secum duxit Bononia leges. Frer. 211. E più sotto Docta Bononia venit et huc mina legit.is una. v. 1848. Fin da que’ tempi adunque avea Bologna il glorioso soprannome di dotta, e (fin d’allora era celebre per le leggi che ivi s1 insegnavano. Anzi possiamo aggiugnere che fin d’allora era numeroso il concorso che da ogni provincia d1 Europa ad essa faceasi per tal fine. A ciò sembra che alluda il pontefice Eugenio III in un Breve scritto l’anno 1151 al rettore e al popolo di Bologna , e pubblicato nella più volte mentovata Storia di quella Università (praef. z. 2), in cui così dice: Praedecessorum vestrorum antiquam et legalem constantiam multi diversarum gentium, qui apud vos morari consueverunt, manifestis rerum experimentis plenius agnuverunt E a dir vero, questo ordinario soggiorno in Bologna di stranieri d1 ogni nazione non sembra potersi intendere nato altronde che dalla fama di quegli studj, e de’ legali singolarmente. Assai maggiore però divenne la fama della bolognese giurisprudenza dacchè Federigo I di grandi onori fu liberale a quei professori, e di gran privilegi a’ loro discepoli. Gli antichi storici ce ne hanno lasciata memoria, e noi perciò dobbiam qui riferire ciò eh’essi narrano , perchè al medesimo tempo ne trarremo le opportune notizie di altri celebri professori di legge che succederono ad Irnerio.