Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/134

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PRIMO Il3 diligenter statutis, quibus tunc presentes Ch’itati s Doclores antiquissimi anno Nativitatis Christi mccxciiii, et moderniores presentes tempore quo felix studium secundo viguit, scilicet anno Chris ti ytccccxr, inter se observabant, ec. E vi si trova di fatto nello statuto XII il modo con cui esaminavansi quei che volevano essere laureati. Cessò poscia lo studio fra non molto tempo; e avendo i Parmigiani circa il 1327 pregato il pontefice Giovanni XXII a volerlo rinnovare, questi ordinò al suo legato di Lombardia, che se non era per sorgerne danno all’Università di Bologna, soddisfacesse al lor desiderio. Ma la cosa non ebbe effetto, e lo studio non fu riaperto che al principio del secolo xv». XXIX. Qual fosse lo stato delle scuole milanesi di questo secolo, il ricaviamo da un passo della Cronaca di F. Buonvicino da Riva del terz’Ordine degli Umiliati che allor vivea, e di cui io ho lungamente parlato nelle mie Ricerche su’ Monumenti di quella Religione (Vetera Humiliat. Monum.t 1, p. 297, ec.). Avea egli scritta l’anno 1288 una Cronaca della città di Milano colla descrizione della medesima. Essa è perita , ma un pregevol frammento ce n’è stato serbato da Galvano Fiamma scrittore del secolo susseguente (Manip. Flor. c. 336, ec. Script. Rer. ital. vol. 11, p. 711, ec.), in cui appunto contiensi la descrizione dello stato in cui allora era Milano, della quale abbiam pure un estratto negli antichi Annali Milanesi (vol. 16 Script. Rer. ital. p. 680). Essa è assai piacevole a leggersi, poichè vi si vede non solo il numero delle porte, delle case, delle piazze, Tirabosciii, Voi. IV. 8