Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/288

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SECONDO 267 movimenti del suo asino avendo pronosticato e affermato ch’ella sarebbe caduta assai copiosa, si vide in effetto che l’asino avea maggior virtù che le stelle nell’indicare il futuro. Leggansi gli Annali di Forlì da noi mentovati poc’anzi, i quali però sono scritti, come osserva il Muratori, da assai recente autore, e vi si vedrà narrata distesamente (l. cit. p. 149) la segnalata vittoria che colla scorta delle predizioni di Guido riportò il conte di Montefeltro l’anno 1282 contro l’esercito francese mandato al espugnare Forlì dal pontefice Martino IV; e cose ancora maggiori assai si troveranno al fine de’ medesimi Annali (ib.p. 233), ove molte predizioni raccontansi da lui fatte, altre avverate, altre no, e ove Guido ci si dipinge non sol come astrologo, ma ancor come mago. Leggansi finalmente i due sopraccennati articoli del Marchand e del conte Mazzucchelli, e si vedrà quante altre cose da’ più moderni autori si sono scritte intorno a Guido, che altro fondamento non hanno che la tradizione e la credulità popolare, e cui perciò non giova nè il riferire, nè il confutare. XVII. Lasciate dunque in disparte tutte cotali cose maravigliose non meno che favolose, veggiamo alcune altre notizie intorno alla vita di Guido, ch’egli stesso nella sua opera ci ha tramandate. Egli racconta (p. 209) che un cotal Simon Mestaguerra, uomo di vil condizione, e di cui non si ritrova, ch’io sappia , alcuna menzion nelle Storie, guadagnatosi l’amor del popolo in Forlì, venne in sì alto stato, che niuno ardiva di opporglisi, benchè facesse quanto XVII. Noliiic«!!« si rirav» no dall«’opere d«l Bonatti.