Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/492

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SF.CONtJO 47 * colla reina Costanza, seguite l’anno 1186, e dedicolla ad Urbano III che l’anno innanzi era stato eletto pontefice, e morì poi nel seguente 1187. Le si dà comunemente l’ampolloso nome di Pantheon, perchè tratta di tutti i re e de’ regni tutti del mondo; il qual nome però non si sa s’ella avesse dal suo autore medesimo, o da’ copiatori, Io credo però ch’egli non fosse troppo alieno dall1 avere assai favorevol concetto della sua opera; perciocchè egli dice di se medesimo (ib. p. 454)- linee omnia cis citraque mare per annos quadraginta sum perscrutatus ex omnibus armariis et La finis, et Barbaris, et Graecis , et Judaicis et Chaldaeis. Un Mabillon e un Muratori non avrebbon detto altrettanto. Ma Goffredo ci permetterà o di credere ch’egli abbia qui esagerato alquanto, o d’intendere in più modesto senso le sue parole; cioè ch’egli abbia avuti in mano alcuni libri da cui raccoglier le cose da lui narrate. Parecchie edizioni ne abbiamo. Il Muratori quella parte solo ne ha pubblicata di nuovo (Script. Rer. ital. l. cit.) che appartiene all’Italia, cominciando dal iv secolo. E sì che anche in essa, ove tratta di cose antiche, segue lo stil comune degli scrittori di questa età; ma ove parla de’ suoi tempi, è autore assai degno di fede. Ella è scritta parte in prosa poco elegante, parte in men eleganti versi. Un’altra diversa opera di Goffredo conservasi manoscritta nella imperial biblioteca di Vienna , intitolala: Speculimi Re ginn, sive de Genealogia Regum et Imperatorum a Diluvii tempore usque ad Henricum VI Imperatorem. Il Lambecio ne ha