Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/555

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XI. Prodesse di Sordello in flalia , secondo la narrazione d.! Platina. 534 I.IBRO venute alla luce, si dice che Sordello fu de’ Visconti di Mantova; che ottenne gran nome giostrando anche alla corte del re di Francia; che ebbe per moglie Beatrice figliuola di Ezzelino; che fu rettore e capitan generale di Mantova e nemico di Ezzelino. Le quali notizie, benchè tra loro così diverse, ha nondimeno il Quadrio congiunte insieme felicemente, come se fosser tratte da un medesimo fonte, tacendone solo le giostre, ed aggiugnendo che Sordello finalmente morì vecchissimo verso il 1 2S0. Fin qui questi scrittori, i quali ognun vede quanto sien poco tra lor concordi, e qual aria vi abbia ne’ lor racconti di favoloso e di romanzesco. Ma tutto ciò è nulla in confronto di quello che ne narrano alcuni recenti scrittori della Storia di Mantova, da’ quali sembra che raccogliesse le sue notizie il Zilioli. Io scelgo quello che tra’ recenti è il più antico, cioè Bartolommeo Platina morto l’anno 1.481, la cui Storia di Mantova, pubblicata già dal Lambecio, e stata di nuovo data alla luce dal Muratori (Script. Rer. ital. vol. 20, p. 609). Ed ecco in breve ciò ch’egli assai lungamente racconta (ib. p. 680, ec.). XI. Sordello nacque l’anno 1189 da nobile e ricchissimo padre della famiglia de’ Visconti orionda da Goito, e superiore a tutte le altre in dignità e in potere. Istruito nelle lettere, scrisse ancor giovinetto un libro cui diè il nome di Tesoro. Giunto a 25 anni di età, intermessi per qualche tempo gli studi, si volse a’ militari esercizii, e in tutti divenne sì valoroso, che non v’era chi gli si pareggiasse. Mediocre