Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/108

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PRIMO 71 entro le loro mura pubbliche scuole, facendosi in questo sempre maggiore , come ne accrebbe 1*. il numero, così raddoppiò ancora il fervore e l1 impegno de1 cittadini in renderle vieppiù fiorenti ed illustri. Appena si crederebbe che fra tanto rumore d’armi e d’armati, e fra tante esterne e domestiche guerre da cui era allor travagliata l’Italia, potessero i professori insegnar dalle cattedre tranquillamente al tempo medesimo che sotto le mura, e talvolta ancor nelle piazze e nelle vie della città, combattevasi con furore. Ma lo spirito di partito reggeva allora ogni cosa; e quella medesima rivalità che rivolgeva l’un contro F altro i principi e i popoli, faceali gareggiare tra loro nel procacciarsi tutti que’ mezzi onde le lor città divenissero sopra F altre famose e grandi. Al tempo stesso però avveniva sovente che le guerre riuscisser funeste alle scuole non meno che alle mura e alle torri; e che i pacifici professori non ricevessero minor danno dalle infelici battaglie che i valorosi guerrieri. Quindi vedrem sovente una università aperta ili quest1 anno, nel seguente cader a terra; i professori balzati qua e là, e costretti a cambiar sede più volte; le scuole medesime ora essere frequentate da folto numero di stranieri, ora rimanersi interamente vote e deserte. Facciamoci a svolgere le diverse vicende di ciascheduna di esse; nel qual argomento io tratterrommi tanto più volentieri , quanto meno è stato finora illustrato. E cominciamo dalla più illustre di tutte, cioè dall’università di Bologna. Ma nel trattare di essa troppo mi duole di non poter più seguire